mercoledì 23 gennaio 2013


 
CANAPA MENTE E SPIRITO


 
 
 
 
 
BREVE STORIA



Tra le piante psicoattive a effetto estatico di utilizzazione più ampia e più antica risulta certamente
la

Cannabis Sativa e particolarmente la sue variante Cannabis Indica, originaria dell'Asia e

diffusasi attraverso i secoli in gran parte del mondo. L' uso cerimoniale, magico e misterico della



Cannabis


è attestato già nell'Egitto faraonico, nella Cina del II millennio a.C., nell'India vedica a

nell'Impero assiro, come risulta da una tavoletta di Assurbanipal dell'VIII secolo, dove la pianta
droga è denominate

Qunnapu. Erodoto nel IV libro delle Storie racconta che gli Sciiti, nomadi del

Mar Nero, usavano le fumigazioni prodotte dai semi di

Cannabis, gettati su appositi bracieri, per

raggiungere stati di ebbrezza e voluttà e per purificare il corpo. Gli Esseni fecero ampio uso di
Canapa in medicina ed in cerimonie religiose, seguendo le pratiche dei persiani seguaci di Zoroastro
(VII - IV secolo a. C.), ed i Sufi, sacerdoti mistici dell'Islam, hanno ereditato l'uso rituale della
pianta dalle tradizioni zoroastriane sopravvisute alle conquiste musulmane.
In India e in Nepal la

Cannabis ha svolto e continua a svolgere un significativo ruolo religioso.

L'uso tantrico della

Cannabis sorse in India attorno al settimo secolo d.C. in base a una mescolanza

di dottrine e pratiche dell'Induismo Shivaita e del Buddhismo tibetano. L'uso cerimoniale della



Cannabis


è attestato già nell'Atharva Veda e questa pratica è antica quanto quella vedica del Soma.

Mentre il

Soma era un sacramento, la Cannabis (Bhang) era considerata una pianta speciale usata

per scopi magico-sciamanici. L'

Atharva Veda cita il Bhang insieme al Soma, entrambe facenti parte

delle cinque piante usate a quei tempi "per la liberazione dalla sofferenza". La pratica dello

yoga,

non esclude nel suo senso originale l'uso di droghe psicoattive, in particolare la

Cannabis, per

l'acquisizione dei poteri magici (

siddhi). Patanjali riporta che i siddhi possono essere ottenuti alla

nascita, oppure con le droghe vegetali (

oshadhikrita), od attraverso la pratica dei mantra, o con

l'ascetismo o, infine, con la concentrazione. Nel Bengala, dove lo

yoga tantrico raggiunse il suo

culmine, la stessa

Cannabis veniva chiamata siddhi. Il Tantrismo riunisce l'uso cerimoniale della

Cannabis


e l'impiego consapevole dei "veleni" con lo yoga sessuale in un sistema completo di

pratiche per il raggiungimento del

mahanirvana ("grande nirvana"). In India il demone

dell'ebrezza ,

Vice-Vadat, è simboleggiato dalla Canapa. L'antico scritto Pen-ts'ao Ching, attribuito

al leggendario imperatore

Shan-nung nel 2000 a.C. circa, fu compilato nel I o II secolo d.C.: in esso

è riportato che: "

ma-fen [il frutto della canapa] se preso in eccesso produrrà la visioni di diavoli. Se

preso a lungo permette di comunicare con gli spiriti e di illuminare il proprio corpo".
Nel Medioevo l'uso medico e ricreativo della

Cannabis era giunto in Europa dal Medio Oriente

attraverso la mediazione dei crociati a probabilmente in forza di quella strana forma di "alleanza
virtuale" che, secondo alcuni storici, sembra aver collegato l'eretico ordine dei Templari con la setta
iniziatica islamica degli

Hashishin (o mangiatori di haschish), fondata e guidata nel XII-XIII secolo

dallo sceicco fatimide

Hassan ben Sabbah - ricordato da Marco Polo come il “Vecchio della

Montagna”. Nella prima metà del XVI secolo il medico e libero pensatore François Rabelais nei
suoi romanzi ermetici, nascosti sotto il velo della satira, cantò per primo in Occidente le lodi della
Canapa Indiana e dei suoi effetti, celandola sotto il nome di erba

Pantagruélion. Le prime ricerche

scientifiche e mediche sulla

Cannabis iniziarono soltanto alla fine del Settecento, quando i medici

di Napoleone la riportarono in Francia dopo la Campagna d'Egitto.
La libera diffusione della

Cannabis in Francia durante tutto il XIX secolo influenzò profondamente

l'atmosfera spirituale romantica e l'uso di sostanze psicoattive come stimolanti della creatività
individuate ed artistica si diffuse rapidamente tra tutte le personalità più sensibili a geniali
dell'epoca. Nel 1844 a Parigi Théophile Gautier (il teorico dell' arte per l'arte), insieme ai pittori
Fernand Boissard e F.B. de Boisdenier, fondò l'esclusivo club letterario degli

Hachischins,

riallacciandosi in qualche modo alla tradizione un po' magica e un po' romantica degli adepti
ismailiti del Vecchio della Montagna. All'interno di questo circolo la crema intellettuale ed artistica
francese, in gran parte costituita da massoni, celebrava una sorte di convegni rituali dove si
mangiava

haschish sia a scopo ricreativo che con il preciso intento di stimolare oltre il consueto le

facoltà artistiche ed immaginative alla ricerca di nuove forme d'espressione estetica. Le esperienze
individuali e di gruppo degli

Hachischins coinvolsero, tra gli altri, Victor Hugo, Gérard de Nerval,

Eugéne Delacroix, Alexandre Dumas, Honoré de Balzac ed il giovane Charles Baudelaire.



USI FARMACOLOGICI




La

Cannabis Sativa è un efficace ipotensivo, utile anche per abbassare la pressione intraoculare. A

partire dall'800 fu impiegata per curare allergie, turbe di origine psichica, disturbi dell'apparato
urogenitale e respiratorio, disturbi dolorosi dello stomaco e dell'intestino ed alcune malattie della
pelle, malattie infettive e glaucoma. L'effetto della

Marijuana sull'organismo varia a seconda delle

sostanze insieme alle quali viene assunta: associata ad erbe digestive, ha il potere di stimolare la
fame più di qualsiasi altro preparato, ed allevia la nausea (nel caso di pazienti affetti da cancro è
preferibile l'assunzione delle foglie per via interna al fumo dei fiori della pianta); mescolata a
sostanze afrodisiache, diventa un valido afrodisiaco; se assunta insieme al tabacco, invece, sopprime
lo stimolo della fame e produce effetti anti-afrodisiaci.



L' EFFETTO OCCULTO




Kundalini può essere scossa e qualche volta completamente risvegliata anche mediante l'uso di
droghe. Un uso continuo delle droghe è pregiudizievole allo sviluppo individuale, la loro dannosità
risiede nel fatto che possono ostacolare, od addirittura invertire, il percorso evolutivo. L'uso di
sostanze generalmente indebolisce il controllo sui veicoli sottili del corpo del desiderio e di quello
mentale ed impedisce il poter esercitare la disciplina necessaria per apprendere le lezioni per le quali
ci si è incarnati. Le droghe possono aprire la porta ad entità indesiderabili, rovinare l'organismo
fisico ed i suoi corpi spirituali. Le "acque corrosive" disciolgono i corpi senza conservare gli spiriti;
non lavano, ma ardono. Il veleno fulmina, uccide con un atto diretto. Stacca, Taglia. Questi agenti
speciali provocano subitanee reazioni nella compagine più profonda delle forze del corpo, in senso
di salti bruschi a stadi abnormi di vibralità e d'instabilità fluidica. L'urto che manda fuori è l'azione
degli intossicanti subitanei: viene dall'esterno, giunge attraverso il corpo, da dietro e senza la
prontezza di spirito d'un lampo, in questi casi liminali dei veleni, l'esperienza conduce a rovina. Ci
si deve lasciar portare senza paura, mantenendosi sempre sulla cresta dell'onda: ciò ch'è ebrezza si
trasforma in illuminazione, il precipitare in ascendere, il fuoco in luce; non mantenendovisi, la
coscienza rapidamente s'ottenebra, sopravviene una specie di sincope sorda la quale spesso ha
ripercussioni patologiche sulle funzioni organiche, specialmente su quelle che hanno riferimento col
sistema nervoso e con quello circolatorio, un disfacimento di ciò che può essere l'unità e l'energia
interna dell'uomo: in questo caso la corrosione del composto non libera gli spiriti, ma li distrugge.
Queste reazioni patologiche possono essere considerate come ingorghi, scariche in rimbalzo nel
corpo quale organismo fisico, di forze destate le quali non hanno trovata la via per trasformarsi in
stati e liberazioni della coscienza: ciò si manifesta naturalmente negli esseri umani come malattia e
come sofferenza, queste rappresentano un ingorgo, una scarica in eccesso nel sistema psicofisico, di
certe forze superiori alle quali la coscienza non ha potuto o voluto aprirsi, sono modi di una forza
esaltata che vorrebbe trapassare in sensazioni trascendenti. Negli stati di tramortimento o di

trance

indotti dalle "acque corrosive" possono inoltre ingagliardire il loro dominio, e manifestarsi
sfrenatamente, delle entità a cui il sè abbia già offerto presa, ed anche di quelle, dall'azione delle
quali altrimenti si sarebbe rimasti preservati: si tratta del subentrare di ossessioni, dell'ipertrofizzarsi
di ciò che sono le ossessioni abituali. Le forze che, corrodendo, slegano, per operare spiritualmente,
catarticamente, debbono poter agire trasformate in forze del puro sè: se non agiscono così, e se non
si scaricano neanche nel corpo fisico, ma sboccano in questa o quell'altra facoltà del sè, il processo
abortisce ugualmente. Questo andamento patologico si riferisce rispettivamente alle facoltà
dell'immaginazione e della sensazione (come desiderio, appetito, voluttà). Quando è
l'immaginazione, ad esser presa, e trasportata dalle ali del drago, prorompe il mondo fantastico dei
visionari, l'orgia di forme e di colori dei falsi chiaroveggenti, i sogni pieni di sensazioni sottili ed
avvincenti degli oppiomani e degli hashishiòmani; quando è la sensazione ad esser presa, da sola od
assieme alla prima, la forza da luogo ad un mondo di voluttà strane, indefinibili, intossicanti, che
grado a grado divengono un bisogno per l'anima. In questi casi la corrosione non libera: distrugge. Il
sè si abbassa, tanto fatalmente quanto la cima di un monte, le cui basi franino poco a poco.
 
 
 
USO MAGICO DELLA CANNABIS



La Canapa ha carattere prevalente allucinogeno, ma vi si può aggiungere un effetto parallelo
euforico, con la variante predominante e pericolosa del sentimento di voluttà e di beatitudine. La
sostanza inebriante agisce sul centro sensorio, quindi sul perispirito o corpo astrale e farne uso è una
maniera di facilitare la propria esteriorizzazione. La Canapa Indiana è un agente potentissimo per
l'autoipnotizzazione sonnambulica. L'effetto della dinamizzazione della fantasia è così diretto e
violento, che lo spirito cade in una condizione (avvertita o, ancor peggio, inavvertita) di passività,
divenendo il semplice spettatore d'una fantasmagoria. Il pericolo spirituale è costituito dalle
deviazioni e dall'attivazione vampirica del corpo di sensazione. Se non si ha una preparazione
ascetica ed iniziatica molto sviluppata, e convalidata (messa alla prova) in modo severo, è difficile
che lo spirito sappia resistere alla tentazione di cedere, d'identificarsi e d'immergersi nelle
sensazioni di piacere estatico e di beatitudine. Questo viene considerato come uno stato solamente
dissolutivo, il quale conduce ad un livello spirituale piu basso di quello del profano. Questa
sostanza abolisce il subconscio, è utile all'analisi mentale perchè aumenta l'immaginazione ed
accresce il coraggio. La genesi delle idee ed i concetti immaginativi si rivelano talvolta come una
serie di quadri. Si è colpiti dalla varietà e dalla vivacità delle impressioni e questo è provocato da un
riconoscimento di tipo freudiano: si rivedono le cose che furono familiari in una coscienza più
semplice (cose da lungo tempo sepolte) provando la stessa impressione esaltante di ripercorrere la
propria infanzia. E' un ritorno, una regressione della struttura mentale, una degenerazione. Aleister
Crowley analizzando il risultato dell'abuso di


Hashish sosteneva che questo portasse alla pazzia e

l'attibuisce all'elemento acqua per la sua proprietà di creatore d'immagini e perch'esso apre i cancelli
del piacere e della bellezza. Questa pianta è posta sotto l'influenza del pianeta Saturno, i suoi poteri
sono curativi, amore, visioni e meditazione. La Canapa era uno dei componenti degli incensi di
precognizione e meditazione, in quanto il suo fumo affina la percezione sensoriale. Si brucia
Canapa ed erba di San Giovanni davanti ad uno specchio magico per poter ottenere visioni
profetiche. In Cina venivano fatte delle fruste di Canapa con cui si batteva il letto di una persona
ammalata per scacciare i demoni che avevano causato la malattia. In Sicilia la Canapa veniva
considerata un mezzo infallibile per legare a sé una persona.

sabato 19 gennaio 2013

MITO, MAGIA E MEDICINA
Uno Sguardo alla Sociologia della Cannabis
nella Storia Mondiale
Contrariamente alla convinzione popolare, la ”marijuana”non è un fenomeno nato negli anni '60.
La canapa fa parte del nostro retaggio globale ed era la spina dorsale delle culture più stabili e longeve.
Recenti studi psico-farmacologici hanno dimostrato che il THC ha un suo proprio recettore nel cervello, il che indica una relazione pre-culturale fra uomo e marijuana - invero, la cultura umana si potrebbe facilmente rivelare come il germoglio della nostra simbiosi con la cannabis.

Quanto segue è tratto dalla sezione sulla canapa dell' Annale Agricolo USDA del 1913 di Lyster Dewey:

Il nome “hemp,” dall'inglese antico “hanf,” entrò in uso nella lingua Inglese nel 1000 d.C. e apparteneva ancora principalmente alla cannabis sativa. E' anche usato per indicare la lunga fibra che si ottiene da questa pianta: la più antica, la più conosciuta e, fino a poco tempo fa, la più utilizzata delle fibre tessili sulla Terra.

E' stata considerata a lungo come lo standard tra le fibre lunghe. Come tale, il suo nome è divenuto un termine generico per tutte le fibre lunghe, dove "canapa indiana" o "vera canapa" indicano la canapa di cannabis. Oggi il mercato elenca nomi come "canapa di Manila", che è abaca; “canapa di sisal,” sisal e henequen; “canapa delle Mauritius,” è la fibra di Furcraea (un' agave, N.d.t.); “canapa della Nuova Zelanda,” è il phormium (Lino della Nuova Zelanda, N.d.t.); “canapa di Sunn,” la Crotalaria; “Canapa dell'India,” la juta. Tutte queste piante sono ben diverse dalla vera canapa nell'aspetto e nelle qualità enonomiche. Curiosamente, il nome canapa (hemp) non viene mai dato al lino (flax, nome della pianta da cui si ricava il linen, lino, N.d.t.) che è la fibra commerciale più simile alla canapa di ogni altra. La vera canapa è conosciuta nelle diverse lingue con i seguenti nomi: cannabis, in Latino; chanvre, in Francese; cañamo, in Spagnolo; canhamo, in Portoghese; (...); canep, in Albanese; konopli, in Russo; konopi e penek, in Polacco; kemp, in Belgio; hanf, in Tedesco; hennup, in Olandese; hamp, in Svedese; hampa, in Danese; tai-ma, dai-ma e tse-ma, in Cinese; asa e taima, in Giapponese; nasha, in Turco; kanabira, in Siriano; kannab, in Arabo.

I Primi Consumatori Conosciuti di Cannabis

Storici antichi e moderni, archeologi, antropologi, e filologi citano prove fisiche (artefatti, reliquie, tessuti, scritture cuneiformi, etc.) che indicano la cannabis come una della più antiche coltivazioni dell'umanità. La tessitura dalla fibra di canapa come industria nacque 10.000 anni fa, approssimativamente nel periodo in cui nacque il vasellame e prima della lavorazione del metallo.*
*Columbia History of the World, Harper & Row, New York, 1981.

Nel XXVII sec. a.C., i cinesi coltivavano “Ma” (cannabis) per la fibra, per la medicina e usi erboristici. Circa 3.700 anni dopo (nel 1000 A.D. circa), in Cina la cannabis fu chiamata “Tai-Ma,” o “grande canapa,” per distinguerla dalle piante da fibra secondarie, che erano raggruppate con il nome generico di “Ma.” Il loro ideogramma per la canapa "grande" o "vera" è un grande "uomo"* che indica la forte relazione tra l'uomo e la canapa.
*L'autore qui gioca sull'assonanza di "ma" e "man" (uomo) che in Italiano viene perduta; non si può dire lo stesso di un altro significato non meno rilevante dell'ideogramma cinese "MA", che modificando il tono della pronuncia diviene quello -piuttosto ovvio anche per gli italiani- di "madre". 

Tra il 2300 a.C. e il 1000 a.C.:

Tribù di nomadi descritti dalla leggenda come "Ariani", giunti probabilmente dall' Asia centrale e dalla Persia (Iran e Iraq), invasero più o meno l'intero bacino Mediterraneo e il Medio Oriente arrivando fin oltre il Caucaso in Europa.
Nel corso di queste invasioni, i nomadi introdussero la cannabis e i suoi svariati usi al Nord e in Occidente attraverso la Grecia, l'Europa, il Medio Oriente, fino all'Egitto e in tutta l'Africa, così come al Sud e in Oriente, oltre l'Himalaya, in India.

La canapa fu assorbita dalle culture del Medio Oriente e dell'India per i suoi infiniti usi come cibo, olio, fibra, medicina e droga. La canapa non era solo un sostentamento per la vita quotidiana; la droga della canapa era un collegamento rituale con gli dèi.*

*In genere, chi coltivava e/o usava la canapa per usi quotidiani e industriali non conosceva e non veniva istruito (per un tabù religioso/legale) sugli usi differenti di preti/sciamani/stregoni, etc., delle differenti parti della pianta come sacramenti, medicine, unguenti, e come comunione divina.

La canapa e gli Sciiti

La cannabis fu sicuramente usata dagli Sciiti per molte ragioni. Ad esempio, gli antichi Sciiti coltivavano canapa e la mietevano con una falce che ancora oggi chiamiamo scythe (in ingl. falce, appunto, N.d.t.). L'inalazione di cannabis durante i riti funebri Sciiti fu descritta dallo storico Greco Erodoto nel V Sec. a.C.. Gli Sciiti nomadi introdussero l'usanza presso altre razze, come i Traci.
(W.A. Emboden, Jr., Flesh of the Gods, Praeger Press, NY, 1974.)
 
Il Filo della Civilizzazione

Almeno dal XXVII secolo a.C. fino all'attuale, la cannabis partecipava più o meno di tutte le culture in Medio Oriente, Asia Minore, India, Cina, Giappone, Europa e Africa per la sua fibra superiore, la medicina, l' olio, l'alimentazione e per i suoi impieghi nella meditazione, come euforico e rilassante.
La canapa è stata una delle industrie più importanti in assoluto, assieme alla fabbricazione di utensili e l'allevamento di animali.

La Canapa in Aiuto della Legge

La pianta di canapa ha avuto una curiosa relazione con i codici legali attraverso i tempi. Come si è visto prima, è stato illegale crescere canapa a diverse riprese durante la Storia. Ma la canapa ha giocato anche in un ruolo diretto nell'applicazione della legge.

Ad esempio: presso molte tribù Africane il metodo di punizione/riabilitazione era di costringere il trasgressore a fumare o consumare quantità massicce di dagga (cannabis) senza sosta, per ore, in una piccola capanna chiusa, finché non cadeva letteralmente esanime per l'inalazione dei fumi. L'equivalente di un anno o due delle scorte di un fumatore Americano accanito erano consumate nel giro di un'ora. Funziona? Gli Africani dicono che la percentuale di crimini recidivi dopo il trattamento dagga è quasi zero.

Le culture Europea e Americana hanno utilizzata la canapa per applicare le loro leggi in un forma più terminale della pena capitale: lo hangman’s noose* (cappio del boia --o appenditore, N.d.t.) di corda di canapa.


Cannabis come Farmaco Erboristico

La segreta arte della canapa medica si rivelò efficace nella cura delle ferite, nel rilassamento muscolare, come antidolorifico, come antipiretico e come impareggiabile aiuto per il parto, senza contare le centinaia di altre applicazioni terapeutiche.
(Tod H. Mikuriya, M.D., Marijuana: Medical Papers, 1839-1972, Medi-Comp Press, Oakland, CA, 1973; R.E. Shultes, Harvard Botanical; Ency. Britannica; Ernest Abel, Marijuana: The First 12,000 Years;. Plenum Press, 1980; Vera Rubin, Cannabis and Culture, Institute for the Study of Man, 1968-1974 e studi secondari 1974-1976; etc.)

La suddivisione delle informazioni su questa erba sacra e i suoi usi come canapa industriale fu mantenuta scrupolosamente dal clero per migliaia di anni, fino agli ultimi secoli scorsi. Quelli al di fuori della casta sacerdotale che possedevano la conoscenza della droga erano considerati (dai preti, ovviamente) streghe, stregoni, veggenti, fuorilegge e gentaglia di questa schiatta, ed erano spesso condannati a morte.

I Filosofi Mistici

Le leggende e il consumo della cannabis sono aspetti fondamentali in molte delle grandi religioni mondiali. Per esempio:

SHINTOISMO (Giappone) - La cannabis era usata per legare assieme una coppia di sposi, per scacciare gli spiriti maligni e si riteneva che portasse risate e felicità al matrimonio.

INDUISMO (India) - Il Dio Shiva “ha portato la cannabis dall' Himalaya per il godimento umano e la sua illuminazione.” I monaci Sadhu Viaggiano attraverso l' India e il mondo dividendo la pipa “chillum” caricata con la cannabis, talvolta mescolata ad altre sostanze. Nel Bhagavad-Gita, Krishna afferma, “Io sono l'erba che guarisce.” (Cap.9:16), mentre il V canto del Bhagarat-Purana descrive l' hascish in termini esplicitamente sessuali.

BUDDHISMO (Tibet, India e Cina) - dal V sec. a.C. la cannabis è utilizzata ritualmente; i riti iniziatici e le esperienze mistiche erano (sono) comuni in molte sette Cinesi Buddiste. Alcuni buddhisti e lama (preti) tibetani considerano la cannabis la loro pianta più sacra. Molte tradizioni, scritti e credenze buddiste indicano che “Siddhartha” (il Buddha) stesso, non usò e non mangiò altro che la canapa e i suoi semi per sei anni prima di annunciare (scoprire) le sue verità e divenire il Buddha (Le Quattro Nobili Verità, il Sentiero Ripiegato in Otto Parti).

Riguardo gli ZOROASTRIANI o Magi (Persia, dall'VIII al VII Sec. a.C. al III/IV Sec. A.D.) molti studiosi Cristiani e commentatori ritengono che i tre “Magi” o Saggi che assistettero alla nascita di Cristo siano un riferimento ai culti Zoroastriani. La religione Zoroastriana era basata (almeno superficialmente) sulla intera pianta della cannabis, il principale sacramento religioso della classe sacerdotale, e la più importante medicina (in ostetricia, nel rito dell'incenso, nell'unzione e nel battesimo) così come la fonte dell'olio per l'illuminazione "profana". La parola “magia” è generalmente considerata una derivazione della parola “Magi.”

Gli ESSENI (antica setta Israelita di estrema Ebreità, tra il 200 a.C. e il 73 A.D.) usavano la canapa in medicina, come pure i:

TERAPEUTI (Egitto), da cui abbiamo preso il termine “terapeutico.” Entrambi sono ritenuti da alcuni studiosi discepoli dei -o affratellati ai- preti/maghi Zoroastriani.

I PALEO-GIUDEI durante i loro servizi notturni del Venerdì Santo nel Tempio di Salomone, 60-80.000 uomini camminavano attorno inalando i fumi di 20.000 incensieri pieni di kanabosom (cannabis), prima di tornare a casa per il più sontuoso pasto della settimana (fame chimica?).

I SUFI dell' ISLAM (Medio Oriente) - I preti “mistici” Musulmani sono stati istruiti all'uso della cannabis per la rivelazione divina, la conoscenza intuitiva e la comunione con Allah per almeno 1.000 anni. Molti studiosi, Musulmani e non, ritengono che il misticismo dei preti Sufi fosse in effetti quello degli Zoroastriani, sopravvissuto alla conquista dei Musulmani nel VII e VIII secolo d.C. e alla conseguente conversione (cambia la tua religione e lascia perdere i liquori o sarai decapitato).

CRISTIANI COPTI (Egitto/Etiopia) - Alcune sette credono che la "verde erba dei campi" della Bibbia (“Farò germogliare per loro una florida vegetazione; non saranno più consumati dalla fame nel paese e non soffriranno più il disprezzo delle genti” Ezechiele, 34:29) e gli incensi segreti, gli incensi dolci e gli oli per le unzioni della Bibbia fossero di cannabis.*
I BANTU (Africa) - avevano culti Dagga segreti,* e limitavano l'uso della cannabis agli uomini di potere. Per i Pigmei, gli Zulu e gli Ottentotti è un medicamento indispensabile per i crampi, l'epilessia e la gotta, e come sacramento religioso.
*Secondo questi culti “Dagga” la Sacra Cannabis fu condotta sulla Terra dagli Dei, in particolare dal sistema della "Stella Due Cani" che chiamiamo Sirio A e Sirio B. “Dagga” significa letteralmente “cannabis.” E' interessante il fatto che la parola Indo-Europea sopravvissuta si può altrimenti leggere “canna,” (qui inteso come pianta dallo stelo vuoto, reed, N.d.t.) e “bi,” come “due,” oppure come “canna,” come in cane/canino e “bis,” nel senso di due (bi) “Due Cani”.
-- Questo ci porta a ri-considerare in una nuova luce il famoso "culto cargo" dei DAGON (tribù del Mali), a cui si riferisce il mito ormai universalmente noto in ambito paleoastronautico dell' uomo-pesce maestro della umanità, il quale a sua volta riconduce al nome del biblico dio-pesce dei Filistei DOGON; entrambi alquanto simili alla parola africana per definire la canapa DAGGA, N.d.t.

I RASTAFARIANI (in Jamaica e ovunque) sono una setta religiosa contemporanea che usa la “ganja” e i suoi sacri sacramenti per comunicare con il Dio (Jah).

"Mente Naturale"

Gli studi della St. Louis Medical University voluti dal Governo degli Stati Uniti nel 1989 e l'Istituto Nazionale di Igiene Mentale nel 1990 condussero la ricerca sulla cannabis a nuovi orizzonti confermando che il cervello umano possiede dei recettori per il THC e per i suoi cugini naturali, che non si legano a nessun altro composto chimico attualmente conosciuto.

Affinché un agente chimico possa agire sul cervello deve legarsi ad un recettore in grado di riceverlo.

(Omni, Agosto 1989; Washington Post, 9 Ago. 1990)

Benché la morfina si adatti grezzamente ai recettori della beta-endorfina, e le anfetamine corrispondano in modo approssimativo alla dopamina queste droghe, come le droghe tricicliche che alterano l'umore, presentano gravi rischi per il sottile equilibrio dei fluidi vitali nervosi. Omni e il Washington Post non citano pericoli fisici presenti nella cannabis.

Uno dei motivi per cui la cannabis è così sicura è che non interessa nessuno dei muscoli involontari della respirazione e del supporto vitale. Invece interessa specifici recettori per il movimento (strategia motoria) e la memoria (strategie mentali).

A livello molecolare il TCH si adatta ai recettori di un'area superiore del cervello che sembra disegnata esclusivamente per ospitare il THC. Questo testimonia una antica simbiosi tra la pianta e la gente.

Forse questi percorsi neuronali sono il prodotto di una relazione pre-culturale tra gli umani e la cannabis. Per Carl Sagan una prova consisteva nel fatto che i Boscimani Africani indicassero la canapa come la prima pianta che avessero mai coltivata, ai tempi in cui l'uomo era cacciatore/ raccoglitore.* Alcuni scienziati ritengono che questi recettori non siano evoluti allo scopo di "sballare"; "Deve esistere qualche tipo di circuito neuronale del cervello che si è sviluppato, che ci fossero piante di cannabis o meno," speculava il mistificato Professore di Famacologia Allyn Howlett della St. Louis University nel 1989.
*Raccoglitore, non coltivatore, N.d.t.

Ma, forse, no. Nel suo libro Intoxication: Life in Pursuit of Artificial Paradise (Lett. "Intossicazione: una vita alla ricerca del paradiso artificiale", N.d.t.), il Dott. Ronald K. Siegel, psico-farmacista della UCLA afferma che ciò che spinge al raggiungimento degli stati di alterazione della coscienza o degli umori è un impulso affine alla fame, alla sete e al sesso. E gli umani non sono i soli a sballare. Siegel riporta numerose testimonianze di animali che si sono intossicati intenzionalmente durante i suoi esperimenti.

La canapa fa parte della nostra eredità culturale, spirituale e psicologica, ed è stata la spina dorsale delle culture più stabili e longeve. Perciò, se volete scoprire gli effetti a lungo termine della marijuana, guardatevi allo specchio!

Ammantata dal Segreto

L'alba o il fondamento delle credenze religiose in tutte le razze e i popoli - Giapponesi, Cinesi, Indiani, Egiziani, Persiani, Babilonesi, Greci, Dori, Germani e altre tribù europee, così come le tribù Africane, Nord, Sud e Centro-Americane, sorgono come risultato di scoperte accidentali.

Ci furono esperienze di "ritorno dalla morte" (near-death experiences), deprivazione - carestia, digiuni, controllo respiratorio, sete, febbre e fantasie incontrollate dovute alla fermentazione accidentale di vino, birra, psilocybe e Amanita, vino di cannabis (bhang) e altri agenti psicoattivi i quali produssero esperienze inesplicabili ed elevate (a confronto con le normali , brutali esperienze). I prodotti chimici in queste erbe e piante sacre provocarono visioni inaspettate, incredibili, e viaggi nei più remoti meandri della coscienza e, talvolta, ad un sentimento di fratellanza universale.

La comprensione di queste esperienze indotte dalla droga e delle sue qualità medicamentose* divenne infine la conoscenza spirituale più straordinaria, desiderabile e necessaria per ogni tribù. Guarigione! Con quale estratto? In quale dose?

Mantenere la conoscenza mistica tribale per le future generazioni era un compito impagabile. Sapere quale pianta induceva quali esperienze, in quali dosi, o in che misture, chi possedeva una tale saggezza possedeva il potere!

Così queste “scorte sacre” di conoscenza furono conservate gelosamente dai dottori/preti, e codificate cripticamente nelle tradizioni orali e scritte e nei miti. Le piante con poteri psicoattivi furono instillate di attributi umani o animali, come ad es. l'anello della Amanita Muscaria era rappresentato dalle fate.

Per mantenere il loro potere politico, i preti, gli stregoni e gli uomini-medicina negavano deliberatamente queste tradizioni ai “comuni” membri della tribù (e a tutte le altre tribù). Questo preveniva anche il pericoloso “peccato” di ingestioni accidentali, miscugli o esperimenti dei bambini; né i membri tribali catturati avrebbero mai potuta rivelare la conoscenza segreta ai loro nemici.

Queste religioni e rituali “dei tempi andati” con esperienze psichedeliche ed extra-corporee, risalenti alla preistoria, furono chiamate “Religioni Misteriche Orientali” dai tempi di Cesare in avanti.

La Linea Giudaica

Quella della canapa era una grande industria, in tempi biblici. Come in altre culture in tutto il Medio Oriente, la tradizione mistica Ebraica (ad es. la Cabala) era consapevole di - e coinvolta nel - uso da parte delle sette regionali di intossicanti naturali durante i loro riti. Come al solito, essi nascosero la loro conoscenza dietro rituali, simbologie e codici segreti per proteggere i sacramenti naturali come i “funghi sacri ” e le erbe che elevano la mente, compresa la cannabis.

J.M. Allegro; Sacred Mushroom & the Cross, Doubleday Co., 1970.


Cosa dice la Bibbia?
Scoprire i riferimenti alla cannabis e ad altre droghe così codificati è reso ancor più difficile dalla mancanza di nomi botanici, dalle discrepanze nelle traduzioni, uso di “libri” differenti per denominazioni differenti, commenti aggiunti al testo originale, e la purgatura clericale periodica di materiale ritenuto inappropriato.

Vediamo comunque come l'uso della cannabis non è mai proibito e nemmeno scoraggiato dalla Bibbia. Qualche passaggio si riferisce direttamente alla piacevolezza dell'uso di erbe come la cannabis e arriva anche a predirne la proibizione.

“La terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona.” Genesi: Cap. 1, Versetto 12

“Il Signore ha creato i medicamenti dalla terra, l'uomo assennato non li disprezza.” Siracide, 38:4
“Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo.” Matteo, 15:11.

“Negli ultimi tempi, alcuni... sedotti dall'ipocrisia di impostori... imporranno di astenersi da alcuni cibi che Dio ha creato per essere mangiati con rendimento di grazie dai fedeli e da quanti conoscono la verità” Lettera di Paolo a Timoteo, 4:1
NOTA del traduttore: i versetti biblici corrispondenti a quelli citati dall'Autore sono tratti dalla Sacra Bibbia in italiano (Cei-Ueci 1977)
I Primi Cristiani

Storici, antiche opere d'arte, Bibbie, manoscritti, i Rotoli del Mar Morto, i Vangeli Gnostici, le lettere dei primi padri della chiesa, etc., rivelano che per i primi 3-400 anni d.C. molti Cristiani erano gentili e amabili. Era una religione solitamente aperta, tollerante e non strutturata; una religione dei poveri o degli schiavi.
Roma considerava il Cristianesimo semplicemente come un'altro noioso culto Misterico Orientale, come quelli di Mitra e di Iside, che allora erano i più popolari nell'Impero.

Il Sacro Romano Impero

Di fronte a un impero in rovina, alla corruzione politica e dopo una serie di guerre rovinose con i barbari, i Romani erano sull'orlo del disastro. I contorcimenti religiosi in cui era impegnata la classe dominante Romana per mantenere il suo potere terreno spinsero i politici a stroncare la sana diversità delle scelte individuali dei culti e delle religioni.
Per salvare sé stesso, il governo dapprima panteistico (tollerante nelle diversità religiose) dell' Impero cambiò la sua politica.
A partire dal 249 A.D., vari imperatori diedero vita a una serie di persecuzioni sanguinose, che coinvolsero i problematici Cristiani. Nel 306 A.D., era ormai chiaro che questo sistema non stava funzionando. L'Imperatore Costantino arrestò le esecuzioni e iniziò a patrocinare il clero Cristiano, il quale adottò prontamente un dogma copiato dal “Mitraismo,” tra le altre religioni: “Sangue di Stirpe Reale” o il “Diritto Divino di Dominare gli Altri Umani.”

L'ambizioso Costantino vide che nel frattempo, nell'ombra, la chiesa si era sviluppata in una gerarchia intollerante, dalle file serrate; una rete ben organizzata che era seconda per influenza soltanto alla sua propria. Combinando chiesa e stato, ognuno sarebbe stato in grado di duplicare il suo potere e scacciare i crimini/peccati di tutti i rivali politici e i nemici con il pieno appoggio/ benedizione dell'altro.

Columbia History of the World, Harper & Row, NY, 1981.

Presto Costantino si convertì al Cristianesimo e istituì una religione compulsiva, monistica, sostenuta dalla stato: La Chiesa Romana Cattolica; letteralmente, la Chiesa Romana Universale (“cattolico” è il Latino “universale”). Era questa adesso la religione assoluta e ufficiale dell'Impero. In un sol colpo, tutte le società segrete che potevano minacciare il suo mandato per governare il mondo conosciuto, come aveva fatto Roma nei 400 anni precedenti, furono messe al bando.

Aristocrazia Clericale e Statale

Dopo essere sfuggiti alla polizia dell'Impero Romano per quasi 300 anni, i preti Cristiani Ortodossi ne erano diventati i capi. A partire dal IV, V e VI secolo le religioni pagane e tutte le chiese, i vangeli, le dottrine, le sette, o i sistemi religiosi che non erano cristiani, come gli Esseni, gli Gnostici e i Merovingi (i Franchi) vennero assorbiti o censurati dalla dottrina e dalla gerarchia ufficiali.

Infine, con una serie di concili, tutti i dogmi contrari (ad es., che la Terra fosse rotonda, e che il Sole e le stelle fossero a una distanza maggiore di 17 miglia) furono sommariamente criminalizzati e sospinti nelle tenebre dell'Evo Oscuro, dal 400 fin oltre il 1000 A.D.

Entro la metà del Medio Evo, all'inizio del XI Secolo d.C., più o meno tutto il potere era nelle mani della Chiesa e del Papa: prima dei conquistatori Germanici, poi di re Spagnoli e Francesi e potenti mercanti e nobili Italiani (i Borgia, i Medici e altri megalomani) probabilmente per proteggere i loro affari segreti, le loro alleanze e le loro fonti di profitto.

Tutti i popoli Europei furono obbligati ad accettare la politica del "Sacro" Romano Impero: tolleranza zero da parte di una chiesa/polizia/stato che credeva ciecamente in una sola, indubitabile versione di come adorare l'infallibilità di Dio... e del Papa.

I politicanti aiutarono e incoraggiarono la Chiesa in questa frode, da che il loro potere dipendeva ora soltanto dal nuovo dogma Cristiano, il patriarcale "Diritto Divino" di dominare.

Essi vararono leggi con punizioni fantasticamente viziose, per la benché minima infrazione o eresia.* Gli eretici furono perseguitati da inquisitori sadici e fanatici, che usavano torture perverse per strappare confessioni o punire.

*Il Webster’s Dictionary definisce “Eresia” come 1: una credenza religiosa che si oppone al dogma ecclesiastico. 2: ogni opinione (in filosofia, politica, etc.) opposta alle dottrine e all'opinione ufficiali o istituite. 3: l'avere una qualsiasi di tali opinioni o credenze
--- Il Dizionario Garzanti riporta l'etimologia di questo termine, dal verbo greco hairêisthai, 'fare la propria scelta', N.d.t.
Questo sistema mantenne la maggior parte degli abitanti del mondo Occidentale in uno stato di terrore costante, non solo per la loro incolumità fisica e la loro libertà, ma anche per il loro spirito eterno, con l' “Inferno” che aspettava qualche centimetro sotto terra tutti gli scomunicati dalla chiesa.

La Politica della Carta

Le masse di “gente comune”* erano controllate attraverso un duplice sistema di paura e di ignoranza forzata. Tutti gli insegnamenti, a parte i più rudimentali, erano controllati e attentamente regolati dal clero.
Ai "comuni"* (un 95% della gente) era proibito imparare a leggere e scrivere - nemmeno l'alfabeto - e spesso venivano puniti, anche con la morte, per averlo fatto.
*Quello che più propriamente noi potremmo definire il volgo, N.d.t.
Alla gente era proibito anche imparare il Latino, la lingua della Bibbia. Questo permise ai pochi preti che sapevano leggere di interpretare le scritture a loro piacimento per circa 1200 anni, fino alla Riforma in Europa, attorno al 1600.

Con la proibizione della conoscenza, la gente era letteralmente tenuta all'oscuro, senza nemmeno un pezzo di carta su cui poter scrivere. I monasteri preservarono e custodirono i segreti della canapa. Essi vedevano nella cannabis due minacce contro la politica del controllo assoluto: la fabbricazione della carta e l'olio per le lampade.

Si doveva fare qualcosa.

Proibizione dei Medicamenti di Cannabis

Mentre aveva abbracciato il vino come sacramento e tollerava la birra e i liquori forti, l'Inquisizione dichiarò illegale l'ingestione di cannabis nella Spagna del XII secolo, e in Francia nel XIII. Molti altri rimedi naturali furono banditi simultaneamente. Chiunque usasse la canapa per comunicare, guarire, etc., era tacciato di “stregoneria”.

Giovanna d'Arco, ad es., fu accusata di avere usato una varietà di erbe "stregate", compresa la cannabis, per poter sentire le voci.

La Chiesa Sanziona le Medicine Legali

Le sole cure mediche concesse alla gente dell'Europa Occidentale dai Padri della Chiesa Romana Cattolica a quei tempi erano:

1. (a.) Portare una maschera da uccello contro la peste. (b.) Aggiustare le ossa rotte o pulire le ustioni.

2. Salassare pinte e anche quarti (1/4=2 pinte, l. 2.28, N.d.t.) di sangue da tutti i malati di influenza, polmonite e febbre, che è stato il trattamento più usato dai dottori in Europa e in America fino ai primi del '900. Non funziona! E non funzionò mai, per quanto sangue potessero estrarre.

3. Pregare santi specifici per una cura miracolosa, ad es. S.Antonio per l'ergotismo*, Santa Odilla per la cecità, S. Benedetto per gli affetti da avvelenamento e S.Vito per i commedianti e gli epilettici
*Intossicazione da alcaloidi della segale cornuta, la cui sintesi molecolare è il famoso Dietilammide dell' Acido Lisergico, o LSD, N.d.t.

4. Alcool, per una quantità di problemi.
Nel 1484, Papa Innocente VIII mise all'indice i venditori di cannabis e altri guaritori, proclamando la canapa sacramento empio del secondo e terzo tipo delle messe Sataniche. Questa persecuzione durò per più di 150 anni. Le dottrine e le messe Sataniche, secondo la Chiesa medievale, si dividevano in tre tipi:

•Evocazione o adorazione di Satana;

•Conoscenza Stregonesca (ad es. erboristica o chimica) della preparazione e dell'applicazione di qualsiasi unguento o preparato compresa la cannabis come medicina o come sacramento spirituale;
• La Massa delle Parodie, che possono essere paragonate a “I Simpsons,” “In Living Color,” la musica rap, Mel Brooks, “Second City-TV,” i “Monty Python,” o il “Saturday Night Live” (...) che fanno imitazioni irriverenti e farsesche dei dogmi, delle dottrine, dell'indulgenza, dei riti della C.R.C. e/o del suo credo assolutista.

Poichè, a causa del loro pensiero burocratico i preti medievali erano talvolta derisi, ridicolizzati e criticati duramente - spesso dai monaci o dagli ecclesiastici più eruditi, e dai cittadini più importanti - l'ingestione della cannabis venne dichiarata eretica e Satanica.

Contraddizioni

Malgrado questo attacco secolare delle forze religiose e politiche più potenti della civiltà Occidentale, la coltivazione di cannabis continuò nell'Europa del Nord, in Africa e in Asia. Mentre la chiesa perseguitava i consumatori di canapa in Europa, i Conquistadores spagnoli erano occupati a piantarla dovunque nel mondo per farne vele, corda, stoppa, abiti, etc.

La Canapa Resiste Ancora

Il sadico Impero Ottomano conquistò l'Egitto e, nel XVI secolo d.C., cercò di bandire la cannabis - perché i coltivatori Egiziani di canapa guidavano le rivolte contro le tasse. I Turchi lamentavano l'uso della canapa come causa delle risate e dell'insolenza degli Egiziani verso il loro Sultano e i suoi rappresentanti. Nel 1868, l'Egitto fu il primo paese "moderno" a dichiarare illegale l'ingestione di cannabis, seguito nel 1910 dal Sud Africa, per punire i neri e impedire loro di praticare i loro culti Dagga.

In Europa, la canapa era largamente impiegata sia nell'industria che nella medicina, dal Mar Nero (Crimea) alle Isole Britanniche, e specialmente nell'Europa dell'Est. La bolla papale contro i medicamenti di cannabis nel Sacro Romano Impero del 1484 era pressoché senza valore a Nord delle Alpi, e ancora oggi Rumeni, Cechi, Ungheresi e Russi dominano il settore agronomico della cannabis.

In Irlanda, già famosa nel mondo per i suoi "lini" di cannabis, alle donne che volevano sapere chi sarebbe stato il loro futuro marito si consigliava la divinazione per mezzo di questa pianta.
Infine, il mercato della canapa ridivenne tanto importante per i successivi artefici dell'impero (nell'Epoca della Scoperta e della Ragione, dal XIV al XVIII Secolo) che esso fu il perno degli intrighi di ogni corte mondiale.

L'Epoca dei Lumi
Il XVII secolo fu l'inizio di una nuova era del pensiero umano e della civilizzazione. “Vita, Libertà, e perseguimento della Felicità” dichiararono i coloni in America. “Libertà, Uguaglianza, Fratellanza!” replicarono i loro cugini Francesi. La concezione di un governo costituzionale moderno, che garantisse i diritti umani e la divisione fra chiesa e stato, furono unificati in una politica ideata per proteggere i cittadini da leggi intolleranti e arbitrarie.

Nel suo monumentale saggio On Liberty (Sulla libertà) Ogden Livingston Mills, la cui filosofia forgiò la nostra democrazia, scrisse che “La liberta umana comprende, per primo, il dominio interiore della coscienza nel senso più esteso: libertà di pensiero e di opinione, scientifica, morale o teologica, ... libertà di gusti e di obbiettivi.”

Mills asseriva che questa libertà di pensiero o di “mente” (o idee, N.d.t.) è la base di tutte le libertà, Le immortali parole del fattore gentiluomo Thomas Jefferson, “Ho giurato sull'altare di Dio eterna ostilità contro ogni forma di tirannia sulla mente dell'uomo” sono incise nel marmo del monumento alla sua memoria a Washington, D.C.

Abraham Lincoln era un implacabile nemico della proibizione. A sua moglie fu prescritta cannabis per i nervi, dopo il suo assassinio. Più o meno ogni presidente, dalla metà del XIX secolo fino alla proibizione, usò medicinali a base di cannabis (V.Cap. 12).

Conoscenti intimi di John F. Kennedy, come lo showman Morey Amsterdam ed Eddie Gordon* affermano che il presidente usava regolarmente la cannabis per tenere sotto controllo il suo mal di schiena (prima e durante il suo mandato) ed era intenzionato a legalizzare la “marijuana” durante il suo secondo mandato - un piano cancellato dal suo assassinio nel 1963.

*Raccontato personalmente all'Autore da Eddie Gordon, famoso virtuoso dell'armonica, membro degli Harmonicats, e miglior armonicista del mondo, che fumò con Kennedy e si esibì spesso per lui.

Più recentemente, il figlio dell'ex-Presidente Gerald Ford, Jack, e il figlio di Jimmy Carter Chip, hanno ammesso di avere fumato erba alla Casa Bianca. Il Vice di George Bush Dan Quayle* si è fatta una certa reputazione per aver usato erba e altre droghe al college. Ronald e anche la ex-First Lady Nancy “Just Say No” Reagan hanno fumato erba nella villa del Governatore della California.

*”Smoke Screen: Inmate Sues Justice Department Over Quayle-Pot Cover-up,” sul Dallas Observer del 23 Agosto 1990. Kitty Kelley, Nancy Reagan: The Unauthorized Biography, Doubleday Co., NY, 1991.

Note/Bibliografia:

I Veda; Shen Nung, Pharmacopoeia Herodotus; Ernest Abel, Marijuana: The First 12,000 Years; Plenum Press, 1980; Rotoli del Mar Morto; High Times Encyclopedia; Encyclopaedia Britannica, “Pharmacological Cults;” Roffman, Marijuana and Medicine, 1982; Ohio State Medical Society, 1860; British Indian Hemp Report, 1894; Ungerleider UCLA, 1982; U.S. Army, Edgewood Arsenal, Maryland (Multiples); Shultes, Harvard Botanical; EmBowden, UC Northridge; Michael Aldrich, Ph.D.; Vera Rubin, Institute for the Study of Man; R. Gordon Wasson, SOMA, Divine Mushroom of Immortality; Roffman, Marijuana and Medicine; l'etimologo Jay Lynn; J.M. Allegro, Sacred Mushroom and the Cross, Doubleday & Co., 1970, etc.; “How Heads of State Got High,” High Times, Aprile 1980.

ECONOMIA: Il Modello della Inquisizione Moderna
Per la conoscenza relativa alla cannabis, o centinaia di altri “peccati” - possedere un attrezzo diabolico (una forchetta), leggere un libro di magia o parlare le lingue (straniere) avere un credo religioso differente, o abitudini stregate (fare un bagno o cadere in un fiume), etc., dal 10 al 50% degli abitanti dell'Europa Occidentale furono torturati o messi a morte senza processo, durante i 500 anni della Inquisizione della Chiesa Romana Cattolica medievale (dal XII al XVII secolo).

Mentre qualcuno ne soffrì, altri ne beneficiarono immensamente. Il Papa poteva dichiarare qualsiasi cosa "eresia", e usarla come scusa per rubare, torturare e uccidere i suoi avversari, o chiunque fosse inquisito. Per oltre 300 anni, gli inquisitori si divisero le proprietà delle sospette streghe e degli eretici. Chiunque denunciasse qualcuno riceveva 1/3 delle proprietà, 1/3 andava al governo e 1/3 alla gerarchia Papale.

“Guardatevi dagli scribi che…divorano le case delle vedove.” Gesù citato in Luca, 20:46.
Questa modello di persecuzione perversa per profitto, usata nello stesso modo dai Nazi statali e federali, è stato voluto con insistenza del Presidente Ronald Reagan nel 1984 e fu scritto per il Congresso dall'allora rappresentante Dan Lungren, ex-procuratore generale della California. Per la cronaca, delle proprietà confiscate più del 90% non viene più restituito; chiunque, dall'informatore al poliziotto alla pubblica accusa si dividono la cornucopia dei beni sequestrati.

Di fatto, mentre le leggi Britanniche sono le basi del nostro moderno sistema legislativo, le leggi sull'esproprio si basano sul concetto medievale dell'oggetto maledetto, il “deodando” (dal latino “deo”, dio e “dando” dare; ovvero, ogni oggetto che avesse causata una morte umana sarebbe stato confiscato dalla corona). Queste sono le basi delle leggi Americane sull'esproprio e la confisca delle proprietà, invece di una pena esclusivamente personale. Perché? Semplice. Le persone hanno dei diritti legali garantiti, le proprietà no!
IL SEGRETO DELLA CANAPA E DELLA SUA CRIMINALIZZAZIONE

 


Oggi si parla ancora di proibizionismo o legalizzazione della marijuana, o meglio della cannabis, ma forse non tutti conoscono la vera ragione per cui questa pianta viene considerata una minaccia per la società. Il motivo non ha nulla a che fare con i suoi effetti sulla mente e sul corpo, la cannabis non è una minaccia per la società civile, bensì per il sistema economico che si regge sul petrolio, sull'alcol, sulle industrie di tabacco, sui derivati petrolchimici . La verità è che se la marijuana fosse utilizzata in tutti i suoi aspetti e sfruttata per la varietà delle sue caratteristiche, entrerebbe sul mercato mondiale per distruggerlo, perché creerebbe un sistema economico basato su risorse naturali e inesauribili. Per difendersi dagli effetti della introduzione della marijuana, simili a quelli di una guerra mondiale, il sistema ha creato una grande disinformazione su di una pianta estremamente versatile che è in grado di produrre una grandissima varietà di materiali e di fonti di energia. Innanzitutto occorre sapere che la stessa parola marijuana è stata creata per indicare uno stupefacente e far dimenticare il vero nome che è quello della cannabis, la canapa.
Da questa è possibile estrarre materie prime per la produzione della carta, della stoffa, delle resine speciali che consentono di produrre vernici e derivati petrolchimici: primo tra tutti del carburante naturale, una plastica che è dieci volte più resistente dell'acciaio. Inoltre, da essa si estraggono materiali per la costruzione edile, mangimi, medicinali naturali e farine per alimenti. Insomma, la canapa, conosciuta dall'uomo da oltre 200 anni come pianta nobile, è una fonte inesauribile di risorse industriali ed energetiche. Del fatto che l'uomo da sempre la utilizza nel suo sistema economico ci sono molte prove, ma le lobbies del petrolio hanno completamente camuffato questa parte della storia e si è persa quell'antica tradizione su cui si basava lo sviluppo e l'evoluzione dell'uomo.
Infatti, l'Enciclopedia Britannica fu stampata su carta di canapa per 150 anni, tutti i libri scolastici fino al 1880 erano stampati su canapa, veniva utilizzata per pagare le tasse in America sin dal 1631. I più grandi Presidenti degli Stati Uniti, come George Washington, Thomas Jefferson e gli altri padri fondatori coltivavano canapa, Benjamin Franklin possedeva uno dei primi mulini di carta in America e coltivava canapa. Le prime Bibbie, le mappe, le tabelle, le prime carte della Dichiarazione dell'Indipendenza e la Costituzione sono state fatte con la canapa, e di canapa era anche la prima bandiera degli Stati Uniti. Nel 1916 gli Stati Uniti emanarono un decreto che stabiliva che la carta poteva essere fatta con la canapa e che nessun albero doveva essere tagliato: il rapporto stabiliva che per ogni acro di canapa, occorreva coltivarne 4 di alberi. Con le resine della canapa vennero prodotte le prime vernici, e il primo modello T di Henri Ford era alimentato da carburante estratto dalla canapa, e l'auto stessa venne costruita con la plastica della canapa.
Se tutto questo è vero, allora perché una pianta è stata messa fuori legge? La coltura di canapa non danneggiano l'ambiente, seguono un ciclo di vita biologico per cui è inesauribile, riduce l'inquinamento e riesce a crescere su qualsiasi tipo di terreno. Le lunghe radici lunghe penetrano e rompono il suolo per lasciarlo in condizione perfetta per il raccolto del prossimo anno: l'arbusto è sottile e si erge dal suolo senza subire l'attacco delle erbacce e di parassiti.
Sino agli inizi di questo secolo la canapa era stata scelta dalle grandi società come fonte di materia prima.
Nel 1937, la Dupont brevettò i processi per fare la plastica da petrolio e carbone, e lì qualcosa cambiò . Il Rapporto Annuale di Dupont esortò i suoi azionisti ad investire nella sua divisione petrolchimica e nuova, impegnata nella produzione di materiali sintetici come plastica, cellophane, celluloide, metanolo, nailon, rayon, Dacron, ecc., tutti prodotti derivati da petrolio. La naturale industrializzazione della canapa avrebbe rovinato l'80% degli affari della Dupont. Gli azionisti delle petrolchimiche riuscirono a raggiungere il governo, creando delle lobbies, e stilarono dei rapporti scientifici che dichiararono la canapa fu dichiarata pericolosa, ma soprattutto una minaccia per le loro imprese per miliardi di dollari : il grande pericolo venne chiamato "marihuana" utilizzando una parola in gergo messicano molto ambigua ed esotica, in modo che rimanesse nelle generazioni future come una droga. Fu alimentata un'improvvisa campagna mediatica di criminalizzazione, indicando la "marihuana" come la causa di molteplici incidenti mortali. Il 14 aprile 1937, venne emanata così la legge che proibiva la Prohibitive Marihuana Tax Law da parte del
House Ways and Means Committee, tra i cui componenti vi era anche un dirigente Dupont.
Il Congresso così proibì canapa perché venne definita uno stupefacente che usurava la mente e lo spirito dell'uomo, provocando la distorsione della realtà e un istinto di violenza.
I Governi dovrebbero oggi rendersi conto che non abbiamo bisogno del petrolio per alimentare l'industria petrolchimica - se questo fosse il problema della eliminazione totale del petrolio dal mercato - perché vi sono vegetali come la canapa, una vera pianta nobile, da cui è possibile estrarre le materie prime necessarie. Per cui cosa si nasconde dietro gli OGM, dietro la politica monetaria e, ancora, il petrodollaro? Si nasconde il nome di una pianta, la canapa, che non è ciò che i partiti e le associazioni vogliono far intendere parlando di liberalizzazione delle droghe: le loro campagne di liberalizzazione sono ancor più pericolose perché alimentano la disinformazione perché confondono infatti la canapa, che è una pianta, con la maruijana che è un composto.
Occorre liberarsi da questi preconcetti della controinformazione manipolata dalle stesse lobbies che controllano il mercato del petrolio e il sistema monetario. Se si deve combattere per la legalizzazione, occorre combattere per difendere una pianta preziosa per l'umanità.